VACCINARE: SALUTE E RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E COLLETTIVA

La comunità scientifica mondiale e le evidenze dei risultati delle ricerche sperimentali sono unanime rispetto l’importanza dei vaccini, una grande conquista medica per il singolo e per la sua ricaduta sulla collettività e dunque sulla salute pubblica! …ma allora, cosa ha permesso che  discussioni prive di logica, ma soprattutto prive di alcun riscontro sperimentale e scientifico potessero prendere così tanto spazio, formentando paure, ansie, confusioni, e innescando comportamenti pericolosi soprattutto per i nostri bambini? Perché la decisione di non vaccinare danneggia anche gli altri bambini!

In parte la motivazione potrebbe derivare dal fatto che ogni giorno entriamo in contatto con una quantità e pluralità di informazione difficile da gestire, e ancora di più  da selezionare, preferendo assimilare dati in modo passivo o dalla voce che ha in quel momento più spazio o fa più rumore, elementi questi però, ben lontani dall’attendibilità dei contenuti, e in parte credo sia il risultato di un effetto domino di un complesso disinvestimento sociale, la percezione di essere ingannati, di essere tenuti all’oscuro dalla verità,  produce insicurezza personale; la SFIDUCIA, in concomitanza alla PAURA, diventano un mix esplosivo pericoloso che porta all’autogestione, al fai da te, verso il pensiero..  “mi salvo da solo, so io cosa è meglio”.

La conoscenza, il dibattito, il confronto sono fondamentali, ma ci sono settori in cui abbiamo la responsabilità di attingere informazioni in modo attivo e mirato da specialisti nel settore, in modo lucido, obiettivo e critico; troppo spesso si innescano polemiche e prese di posizione alimentate da persone senza specifiche qualifiche, al di fuori di competenze del settore e ruoli inerenti al caso con un inutile dispendio di energie e tempo.

Vaccinare significa benessere collettivo ed  è una responsabilità individuale e comunitaria.

 

RABBIA E AGGRESSIVITA’

Cosa distingue la rabbia dall’aggressività?

Sinteticamente potremmo dire che appartengono a due aree psicologiche diverse, mentre il nucleo della rabbia lo ritroviamo nella categoria delle emozioni, quello dell’aggressività, rientra nei comportamenti, ciò significa che la rabbia è separabile dal dominio delle azioni palesi. La rabbia attiva pensieri consapevoli circa un senso di ingiustizia subito, un’emozione di base deputata a difendere e proteggere i nostri interessi contro invasioni e privazioni che viviamo come sleali, una  risorsa emotiva di fondamentale importanza perché ci orienta verso l’ingiustizia, e ci guida nelle nostre relazioni interpersonali e che non andrebbe mai repressa,  ma possiamo arrabbiarci e rimanere nella rabbia senza fare altro, l’allarme si evidenzia quando si passa all’acting-out, all’azione aggressiva, quando l’unica possibilità che si riesce a considerare per riaffermare la propria posizione, è… colpire l’altro. Diventa dunque fondamentale distinguere le forme di rabbia adattive da quelle disadattive e dirigersi verso modalità di gestione dell’aggressività distruttiva auto o eterodiretta che sia.

ROSSO DI RABBIA

Se proviamo dolore, fisico o emotivo, se non stiamo bene, se ci sentiamo  minacciati, infastiditi o respinti, se sperimentiamo una privazione o una perdita…potremmo rispondere con la rabbia, una risposta naturale e automatica, combinata con valutazioni personali, ipotesi, interpretazioni su una probabile minaccia che sentiamo incombere su di noi, ed in questo senso la rabbia è un sentimento sociale. A volte è più facile esprimere rabbia che vivere e comprendere il dolore, così si sposta anche il focus attenzionale, da interno ad esterno, più semplice. Dunque la rabbia agisce come un sostituto, che troppo spesso rimane l’unico protagonista della scena, ci proteggiamo dall’affrontare sentimenti dolorosi che richiamano la nostra vulnerabilità, la nostra fragilità, e invece se ci arrabbiamo creiamo un senso di potere e superiorità morale che ci illude di una forza che in realtà non abbiamo. Capita anche spesso, di rivolgere la nostra rabbia con le persone a noi più care, anche se non sono proprio loro ad averla attivata, perchè con chi ci ama, ci sentiamo liberi di esprimerci, forti dell’amore incondizionato che ci lega, e ci aspettiamo comprensione ed ascolto; ma la rabbia non aiuta a comprendere ed affrontare i problemi che ci fanno paura e ci fanno sentire vulnerabili, ma spostano temporaneamente l’attenzione su un altro piano, provocando spesso reazioni a catena poco piacevoli. La rabbia può essere distruttiva o costruttiva, perché in origine nasce come funzione adattiva all’ambiente, ci dà il segnale che qualcosa nel nostro ambiente non è giusta, dunque appare auspicabile riuscire a gestirla nel modo migliore, ascoltarla e comprenderne il pensiero sottostante ed il nucleo emotivo.

AMICIZIA E LEGALITA’ VANNO A CANESTRO

Amicizia e Legalità…

…proprio un bel binomio, e all’interno di un contesto sportivo il “matrimonio” è più che riuscito. Giorno 14 maggio, presso il PalaDonBosco di Palermo, la ASD Stella Basket, (di cui sono fieramente supporter), organizzerà la 4° edizione del torneo dell’amicizia e legalità, patrocinata dal Comune di Palermo, in collaborazione con il Coni Sicilia, dalla FIP, e supportata da Confindustria Palermo.

Lo sport, così come il gioco utilizza un linguaggio universale, e permette a tutti di stare insieme con regole universali; lo sport non significa solo acquisire competenze fisiche, motorie, ma è anche crescita sociale, significa imparare a stare in gruppo, a stare con gli altri, a confrontarci con l’altro in modo sano, a condividere valori quali la lealtà, il rispetto delle regole, l’impegno, la condivisione, il divertimento, dove l’unico onore possibile è: vincere in modo corretto, e perdere accettando la sconfitta sapendo di aver fatto del nostro meglio, vivendola come spinta al miglioramento.

Gli eventi sportivi sensibilizzano in questo senso, e lo sa bene il Presidente della Stella Basket Giacomo Lo Giudice ed il suo Staff, la loro, una grande passione a servizio di tutti.

 

CONOSCERE IL DISAGIO DEI BAMBINI…

Mamma ho “mal di pancia”…un bambino difficilmente esprime un suo disagio apertamente, attraverso la comunicazione verbale, spesso lo manifesta attraverso dei sintomi fisici: come il mal di pancia, il mal di testa, o attraverso il comportamento: eccessi di aggressività, difficoltà del sonno, nel rapporto con il cibo, nell’apprendimento; è importante cogliere questi segnali, la psiche del bambino è complessa e bisogna rispettarla, prestando loro un totale ascolto e attenzione, oggi la nostra attenzione è sempre più rivolta contemporaneamente a più cose, e non ci permette così di essere pienamente e totalmente con i nostri piccoli, e ciò ci fa perdere informazioni importanti. Tutti i bambini hanno delle potenzialità evolutive, cioè capacità che si possono acquisire in base, certo, ai fattori genetici e ambientali di ognuno, e quindi anche diverse per ognuno di loro, scopriamo insieme a loro la loro unicità, quello che il bambino è e fa. Ogni bambino ha dei bisogni psicologici, mettiamoci in pieno ascolto e osserviamoli, per una presenza di qualità che spesso fa la differenza.

LO FACCIO DOPO…QUANDO PROCRASTINIAMO

Anno nuovo vita nuova, dopo l’estate mi scrivo in palestra, lunedi dieta, lo faccio domani, devo prenotare quella visita medica, facciamo più tardi, non c’è fretta, oggi non riesco… suonano famigliari queste frasi? Quante volte e quante cose rimandiamo? C’è chi rimanda solo occasionalmente, ma c’è chi lo fa sistematicamente, in questo caso si parla di procrastinazione. Procrastiniamo, cioè ritardiamo volontariamente un’azione o un compito che dobbiamo iniziare o terminare, anche  se questo comporta evidenti e consapevoli conseguenze negative spesso rispetto situazioni o problemi che potrebbero diventare sempre più difficile da  gestire nel tempo.  La procrastinazione è associata ad emozioni negative,  a cui facciamo fronte con improbabili ma per noi credibili autogiustificazioni. E vale per tutte le aree della nostra vita: relazionale, affettiva, professionale, della salute. Quali le motivazioni? Le motivazioni possono essere diverse per ognuno di noi, per paura di fallire, per paura di disturbare qualcuno, per un bisogno di perfezionismo, per noia, per opposizione. In tutti i casi , si tratta di una forma di evitamento che ci permette di non entrare in contatto con parti di noi che sentiamo minacciose.  Diventa allora fondamentale ,riuscire a riconoscere il nostro autoinganno,  le reali motivazioni e le emozioni che ci impediscono di passare all’azione, e che ci stagnano in un letargo che lentamente ci allontana dalle nostre potenzialità e da noi stessi.

SINDROME DA DIGIUNO

Il nostro corpo è la manifestazione di una identità psicobiologia, costituita dall’unione di mente e corpo, entità strettamente interconnesse tra loro, il rapporto mente corpo è un rapporto molto complesso, un legame molto forte, tanto che ciò che succede nella mente si riflette nel corpo, e viceversa, ne sono un esempio le somatizzazioni (sintomi fisici e dolori apparentemente inspiegabili), le contrazioni muscolari, o ancora una condizione di malnutrizione può esprimersi con anomali comportamenti e alterazioni psicologiche. Questo concetto è ben evidenziato dalla ricerca del prof. Ancel KeYs, il Minnesota Study, che sottolinea la forte correlazione tra stato nutrizionale e psiche,  e nello specifico come la restrizione alimentare (diete), chiamata “sindrome da digiuno”, provochi importanti modificazioni psico-biologiche.

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Seminario Coni

In collaborazione con il Coni Palermo, presso la Corte dei Conti di Palermo, giorno 23 maggio 2012 si terrà all’interno dei seminari di educazione alimentare e posturale nell’ambiente di lavoro il mio intervento:

Interazione tra postura e disturbi del comportamento alimentare. Dallo schema corporeo all’immagine corporea. Il modello psicosomatico: dal carattere alla struttura posturale. Disturbi del comportamento alimentare.

 

 

OFFUSCARSI NEL CIBO

 Conosciamo tutte le regole del saper vivere bene, conosciamo razionalmente le regole per un corretto e sano stile di vita, ma siamo sempre in lotta con il cibo e con il corpo, nelle varie forme della sua privazione, delle sue abbuffate  e del suo controllo, e siamo sempre alla ricerca di diete miracolose, prodotti e pillole magiche, operazioni devastanti che possano regalare felicità o incastrati in pensieri rigidi e controllati verso una monotonia alimentare che spegne piacere e creatività.
Forse il bisogno è, di avere un nutrimento diverso?
Deleghiamo al cibo funzioni che non ha e che non può ottemperare se non in un tempo troppo esiguo, trasformando inconsapevolmente il nostro corpo in una prigione che ci fa volare basso. Vi lascio con una poesia di Margherita Guidacci dal titolo Prigione.

Le sbarre d’ombra sono le vere sbarre,
non saranno divelte
tu, confini con l’aria,
tocchi gli alberi,
cogli i fiori,
sei libera,
e sei tu stessa la tua prigione che cammina
“Prigione”