Il nostro corpo è la manifestazione di una identità psicobiologia, costituita dall’unione di mente e corpo, entità strettamente interconnesse tra loro, il rapporto mente corpo è un rapporto molto complesso, un legame molto forte, tanto che ciò che succede nella mente si riflette nel corpo, e viceversa, ne sono un esempio le somatizzazioni (sintomi fisici e dolori apparentemente inspiegabili), le contrazioni muscolari, o ancora una condizione di malnutrizione può esprimersi con anomali comportamenti e alterazioni psicologiche. Questo concetto è ben evidenziato dalla ricerca del prof. Ancel KeYs, il Minnesota Study, che sottolinea la forte correlazione tra stato nutrizionale e psiche, e nello specifico come la restrizione alimentare (diete), chiamata “sindrome da digiuno”, provochi importanti modificazioni psico-biologiche.
Comportamenti nei confronti con il cibo:
- Preoccupazione per il cibo
- Collezione di ricette, libri di cucina, menù
- Inusuali abitudini alimentari
- Incremento di consumo di caffè, tè, spezie
- Occasionale introito esagerato e incontrollato del cibo (abbuffate)
Modificazioni emotive e sociali
- Ansia
- Irritabilità
- Depressione
- Labilità
- Episodi psicotici
- Isolamento sociale
- Evita menti
- Aumento della fame
- Precoce senso di sazietà
Modificazioni cognitive
- Diminuita capacità di concentrazione
- Diminuita capacità di pensiero astratto
- Apatia
Modificazioni fisiche
- Disturbi del sonno (insonnia, risvegli precoci, sonno disturbato)
- Debolezza
- Disturbi gastrointestinali
- Ipersensibilità al rumore e alla luce
- Edema
- Ipotermia (abbassamento della temperatura corporea)
- Parestesie (ridotta sensibilità in alcune parti del corpo)
- Diminuzione del metabolismo di base
- Diminuzione dell’interesse sessuale
Dalla ricerca, un altro dato interessante riguarda quella che viene chiamata la memoria biologica (R.Ruocco, P.Alleri), che si svilupperebbe durante i periodi di restrizione alimentare e della perdita di peso, con l’obiettivo di salvaguardare il corpo stimolandolo ad accumulare “grasso” (con abbuffate), per mantenere uno status-quo, durante eventuali carestie, ciò spiegherebbe il perché delle perdite di controllo alimentare, che viene altresì alimentato da altri meccanismi, quali la reazione alla trasgressione, alterazione dei meccanismi della fame e sazietà, le emozioni secondarie alla dieta e alla perdita di peso (sindrome da digiuno), attenuazione e modulazione di stati emotivi intollerabili.