Specchio, servo delle mie brame …

Così, ossessionata dal suo aspetto, la regina Grimilde meglio conosciuta come matrigna di Biancaneve, interrogava il Suo specchio, ma oggi qui la storia è un’altra, ed il protagonista è lui, lo specchio, uno specchio deformante una realtà personale, quello specchio sono occhi di persone che spostano in superficie ciò che combattono, che sfuggono, che controllano, ciò che provoca loro dolore, una corsa senza un traguardo, che fa ignorare la sofferenza dell’organismo in un autoinganno senza fine. Crederanno sempre a quello che vedranno nello specchio, unico, come unica è la loro percezione e l’unica che conta. I disordini del comportamento alimentare, sono complessi, complicati, individuali, si, individuali perché non ci sono due individui, due storie, due relazioni uguali,  ed è per questo che non esiste un “unico modo giusto”che risolve, ma bisogna trovare il modo più giusto per ognuno per passare da uno specchio che riflette in modo de-forme ad uno specchio su cui riflettere, restando centrati sulla persona.

                                                                               

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