In Inghilterra, (notizia tratta dall’express-news.it), un anatroccolo sfuggito miracolosamente all’attacco di un gabbiano, che ha però sterminato tutta la sua famiglia, è stato portato in un centro di soccorso, ma il piccolo orfano, per lo stress ed il trauma subiti, si rifiutava di mangiare e bere, così gli operatori presenti decidono di mettere uno specchio vicino, ed il piccolo anatroccolo specchiandosi, ricomincia a mangiare, di nuovo “in compagnia”. Trovo interessante questa tenera storia, e gli aspetti che evidenzio sono fondamentalmente due: il primo, è come il nutrimento del corpo si realizzi con il nutrimento emotivo, quando il cibo è amore e rappresenta nutrimento anche psicologico ed affettivo, un canale che trasmette significati di cura e relazionale al bambino sin dalla nascita con chi lo nutre, la ricerca della protezione dell’ adulto per sperimentare sicurezza, (teoria dell’attaccamento di Jhon Bowlby). Nella nostra storia però il nutrimento emotivo è dato da un’illusione, perché è bastata un’immagine per creare l’idea all’anatroccolo di non essere solo, ma proprio questo lo rende interessante, e qui entra in gioco il secondo aspetto, noi non siamo anatroccoli e con noi non avrebbe funzionato, ma ciò su cui dobbiamo focalizzarci, è che ognuno di noi, ha sempre le potenzialità in grado di creare le condizioni per superare le situazioni più avverse, una forza che può restare sopita, subire contrasti ed altri danni, ma non può venire distrutta, quella che Rogers esponente della psicologia umanistica definisce “tendenza attualizzante”, una potente tendenza costruttiva nella riorganizzazione della capacità percettive, una “volontà creativa” fondamentale per l’organismo in quanto lo guida alla sperimentazione verso destinazioni più soddisfacenti” (C.Rogers 1971) .
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Bambini Stressati
Beati loro e l’età della spensieratezza! Ma non sempre è così, lo stress colpisce anche i più piccoli, persino i bimbi sotto i 3 anni, ma al contrario di noi adulti, non possiedono le strategie o l’esperienza per affrontarla, avvertono solo un senso di malessere interno non ben individuato che non riuscendo ad esprimere trova la via di fuga nel corpo, somatizzando, abbiamo in questo caso i classici mal di testa, mal di pancia, o si manifesta attraverso il comportamento, con la chiusura verso l’esperienza, un maggiore attaccamento alla mamma o ancora con l’aggressività, ma senza allarmismi per le prime manifestazioni d’ansia dei nostri bambini, se lo stress è circoscritto ad un breve tempo ed è occasionale, spesso, si risolve spontaneamente, ed aiuta a governare le inevitabili sfide e frustrazioni che incontreranno nel percorso di vita. Lo stress, di fatto, fa parte della vita, e non ha solo una valenza negativa, è funzionale perché ci segnala che dobbiamo sostenere qualche situazione da cui in realtà vorremmo fuggire, è un campanello d’allarme che ci comunica che qualcosa nel nostro modo di affrontare la vita va rivista, e allora il punto di frontiera è dato dalla permanenza e dall’intensità dello stato d’ansia.
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