In difesa del diritto all’immaginazione, il diritto alla Speranza, il diritto ad accogliere e coltivare ogni possibile visione del futuro. Viviamo sempre più in una cultura visiva, l’ansia sociale cresce, le persone si muovono alla ricerca di punti di riferimento, disposti a trovarli in ogni dove, sia esso apertura e costruzione, sia esso chiusura e distruzione, nell’incapacità, sempre più comune, di non saperne distinguere la portata. L’attività immaginativa ci serve come strumento, pratico, concreto per anticipare il futuro, sognarlo, realizzarlo, viverlo. Le “fantasticherie” restano troppo spesso relegate ad un teatro privato, custodite gelosamente e inaccessibili, per paura di non essere compresi. La creatività, va curata in un percorso evolutivo che trovi l’esplosione e non la mortificazione e l’insabbiamento.
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